Una bambina di appena 13mesi, nata con un problema cardiaco, potrebbe vivere un’esistenza migliore e felice se potesse subire un intervento chirurgico classificato di routime, purtroppo però al momento non è così, la piccola rischia di non essere operata a causa di un DNR (Do Not Resuscitate) presente sulla sua cartella clinica.

Il medico non può quindi procedere all’intervento se prima non viene eliminata questa sigla dalla cartella, sigla che impedisce di rianimare la piccola in caso di necessità durante l’intervento.

DNR (Do Not Resuscitate) riportato nella cartella clinica ed infermieristica, si riferisce alla decisione del paziente o dei suoi familiari di non avviare alcun tentativo di rianimazione in caso di arresto cardio-respiratorio.

La storia:

La piccola Stella (nome di fantasia), nasce 13mesi fa con un problema cardiaco, dalla nascita vive serena, ma i genitori devono stare attenti all’alimentazione, ai colpi di tosse e non farle mancare l’ossigeno in caso di bisogno, tutti accorgimenti utili che le permettono di vivere alemno fino a quando il fisico della piccola non sia pronto per l’intervento.

Siamo a fine luglio 2022, il cardio-chirurgo che ha in cura la piccola conferma che si può procedere all’intervento, un’operazione semplice, quasi di routime e chiede il consenso ai genitori per effettuare l’intervento presentando loro tutti i rischi e i benefici dell’eseguire l’operazione.

Tra i rischi c’è la possibilità remota ma pur sempre un rischio che imponga al medico di dover rianimare la piccola in caso di arresto cardiaco.

Sentito questo, e l’avvicinarsi del giorno dell’operazione, i genitori decidono di abbandonare la piccola, ma fanno in tempo a far inserire nella cartella clinica ed infermieristica la richiesta di DNR che in caso si procedesse all’intervento lascerebbe la piccola Stella da sola al suo destino.

Dalla struttura sanitaria vengono avvisati i servizi sociali, l’impiegata del CUP (centro unico di prenotazione) ne parla in famiglia, la figlia della donna ha da poco aderito al Sindacato dei Bambini e prontamente avverte Giulia la referente del Sindacato, che in una riunione, chiede l’intervento dell’Associazione Una Vita Sottile.

Contattati i servizi sociali incaricati dalla struttura sanitaria, a cura dell’Associazione Una Vita Sottile, si capisce che la situazione deve essere sbloccata immediatamente e il solo apporto dei servizi non è sufficente.

Intanto anche l’Associazione per i Diritti del Malato del Gruppo Micu3000 acquisisce copia della cartella clinica e del diario infermieristico, per comprendere meglio il tipo di intervento e se non ci sia altro margine per operare nel rispetto del DNR che potrebbe eventualmente essere tolto successivamente con l’adozione della piccola.

La situazione è tuttora bloccata dalla burocrazia, la piccola è in ospedale in attesa che qualcuno decida le sue sorti, con lei a turno, sono presenti i bambini del Sindacato e gli specializzandi dell’ADM.

Claudio Greggio legale dell’Associazione Diritti del Malato nonchè presidente di Una Vita Sottile ha aperto un fascilo per ricorso d’urgenza al tribunale art. 700cpc disponendo dei requisiti richiesti, fumus boni iuris e periculum in mora che in altre parole sono le condizioni necessarie per evitare i tempi lunghi della magistratura e poter ottenere una decisione da parte del giudice in modo più celere rispetto alla giustizia ordinaria.

Intanto anche il Tribunale dei Minori in seduta collegiale si sta occupando della vicenda emettendo i primi provvedimenti d’urgenza in merito all’affidamento per casi particolari.

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