Un titolo lungo e diffamante, ideato da chi vuole distruggere l’operato dell’Associazione per i Diritti del Malato, qualche bontempone che non ha nulla da fare se non cercare di mettere in cattiva luce Claudio e l’associazione tutta.

Sono accuse infamanti quelle di questi giorni che vedono Claudio Greggio direttore e legale dell’Associazione Diritti del Malato nell’occhio del ciclone.

In una mail destinata al consiglio direttivo del Gruppo ETAV e di Micu3000, si legge: “aumentano i rischi di professione per la categoria dei medici, Claudio Greggio invoca una caccia alle streghe e sfrutta il disagio emotivo dei familiari dei pazienti per accaparrarsi cause a favore delle sua associazione”.

La mail racconta di episodi dove Claudio avrebbe convinto o cercato di convincere familiari di persone ricoverate, a delegarlo quale loro consulente di parte, nella denuncia verso l’ospedale, la clinica o direttamente al medico.

I fatti raccontati nella mail e che sicuramente avranno raggiunto anche qualche testata giornalistica, infondo basta dire la verità che i giornalisti ci inzuppano il pane negli scandali, sono episodi reali, persone che effettivamente poi si sono rivolte all’associazione, ma in nessuno di questi casi si è resa necessaria la denuncia, in quanto tutto si è risolto con il primo tentativo stragiudiziale.

Solitamente preferiamo la via stragiudiziale alla lunga e tortuosa via della denuncia e della causa in tribunale, e proprio questa scelta, non porta alle casse dell’associazione se non un mero tesseramento di 50,00 euro all’Associazione Consumatori Micu3000.

Sfruttare il dolore dei familiari, si può dire che è l’accusa più infamante e calunniosa mai sentita finora, Claudio e i nostri medici sono sempre stati presenti nei vari reparti d’ospedale, perchè coinvolti o contattati direttamente dagli utenti, è successo in due o tre casi dove abbiano assistito a procedure errate o situazioni di pericolo per i pazienti e abbiano suggerito dopo l’intervento, ai familiari, l’opportunità di essere nominati periti o consulenti di parte per capire le motiviazioni della malpratica.

Al momento queste accuse non ci toccano e non toccano minimamente la reputazione di Claudio che ha sempre agito in modo trasparente con tutti, invitiamo il bontempone a farsi avanti e non a scrivere in modo anonimo con mail a tempo prese su internet.

Non abbiamo per il momento alcuna intenzione di procedere legalmente, non ci sono prove sufficenti per avvalorare una denuncia, però chi pensa questo e divolga queste informazioni significa che ci conosce e in qualche modo è stato toccato dal nostro operato e vuole mettere Claudio in primis e tutta l’associazione in secondis, in cattiva luce forse convinto di fare un affare.

Claudio come del resto tutta l’associazione, non ha mai indietreggiato, nè davanti alle multinazionali farmaceutiche, tantomeno quando ha subito le ire delle maggiori aziende ospedaliere o dei politici, ma questa volta il caso è diverso, qualcuno pensa che mettere in cattiva luce Claudio, possa significare fermare quello che ha costruito con tanti sforzi.

Claudio Greggio commenta: “parole infamanti che non mi fermeranno, anzi, mi danno più forza per continuare, per dare voce a chi non ha più voce in particolare persone fragili, donne e bambini che non sono in grado di difendersi, io mi farò trovare al posto che ormai è mio”.

L’invito ancora una volta è quello che chi ha scritto questa mail, si faccia avanti, discuta e si assuma le proprie responsabilità, facile nascondersi dietro l’anonimato che garantisce internet, bisonga avere coraggio delle proprie azioni. Per il momento nessuno avvierà procedimenti dinanzi l’Autorità Giudiziaria, non ne vale la pena.

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