Legavano i pazienti ai letti, quelli no-vax naturalmente, compresi quelli fino a 2 dosi considerati no vax. La notizia arriva dai social, chi ha scritto riferisce di aver avuto notizie da una amica. Su questo la procura di Belluno ha aperto un fascicolo, sembra senza iscrivere nessuno nel registro degli indagati.
Certo, se i fatti dovessero risultare veri, le responsabilità di tali, gravissime, azioni porterebbero a pesanti conseguenze. Se invece dovessero dimostrarsi infondati, allora l’autore o l’autrice del post rischierebbe una denuncia per diffamazione.
L’accusa, infatti, è di una gravità estrema: i pazienti erano «derisi, scherniti, chiedevano aiuto o semplicemente acqua con la febbre alta e le infermiere ridevano perché se si fossero vaccinati non si sarebbero ammalati e loro non avevano tempo da perdere».
«Una paziente legata al letto è riuscita a sciogliersi una mano e arrivare a filmare con il suo cellulare le compagne di stanza legate. Poi ha chiamato i carabinieri che sono arrivati fino alla porta del reparto, ma lì hanno trovato resistenza da parte delle infermiere che non li hanno fatti entrare per il covid».
Dalla Compagnia dei Carabinieri di Feltre emerge che al momento non risulterebbe un intervento del genere.
«L’Ulss Dolomiti appreso dai social il messaggio, poi diventato virale, circa presunti fatti che sarebbero avvenuti nella Pneumologia Covid di Feltre, in mattinata ha immediatamente avviato un’indagine interna. Al momento non è emerso alcun riscontro. La direzione è in stretto contatto con le forze dell’ordine per i seguiti di competenza e per eventuali azioni di autotutela».
La Procura di Belluno, infatti, ha aperto un fascicolo senza ipotesi di reato e chiesto accertamenti proprio in merito ad un episodio che si sarebbe verificato nel reparto di Pneumologia di Feltre qualche mese fa, evidentemente collegato a quanto descritto nel post. Le indagini faranno il loro corso e saranno gli inquirenti a stabilire se i fatti sono realmente avvenuti e in che misura.
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