Una vicenda dolorosa e tragica, sulla quale occorrerà fare piena luce, quella avvenuta nelle scorse ore a Trepuzzi, in provincia di Lecce.

Una ragazzina di 13anni è deceduta 24ore dopo che le sarebbe stato somministrato il vaccino prodotto da Pfizer-BioNTech. Arianna, questo il nome della ragazzina conviveva con un problema cardiaco fin dalla nascita, ma nonostante questo per andare a scuola aveva deciso di vaccinarsi, con il consenso del medico che la seguiva.

Con la prima dose è andato tutto bene poi però giovedì mattina, con la seconda dose vaccinale, nella notte ha iniziato a sentirsi male, i genitori la accompagnano d’urgenza presso il pronto soccorso del vicino ospedale del capoluogo leccese. Una corsa disperata, di appena pochi minuti, ma per la piccola non c’è stato nulla da fare è purtroppo deceduta nonostante le manovre dei medici.

Ora sotto i riflettori finisce proprio il vaccino somministrato, i genitori vogliono vederci chiaro e con l’aiuto del primo cittadino hanno presentato un esposto, sarà ora l’autopsia a chiarire con esattezza le cause del decesso. L’esame sarà eseguito dal dottor Giovanni Serio, responsabile dell’Anatomia patologica del Fazzi, e dal medico legale Alberto Tortorella

La procura di Lecce ha aperto un’inchiesta e al momento non vi sono indagati.

Claudio Greggio direttore dell’Associazione Diritti del Malato commenta: “Mi rivolgo a tutti i genitori, basta acconsentire la vaccinazione ai vostri figli, nei giovani il siero è più pericoloso del covid, non lo diciamo noi, lo dicono i fatti e la ricerca. Lo stato italiano fermi immediatamente questo abominio, mi rivolgerò al tribunale dell’Aia”.

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