Cresce l’incidenza di miocarditi sui giovani. Su 32.379 dosi inoculati, rilevati 32 episodi gravi d’insufficienza cardiaca, vuol dire 1 su 1000. È quanto emerge da uno studio coordinato da Andrew Crean, professore di Medicina all’Ottawa Heart Institute.
Il trial ha coinvolto 32.379 persone vaccinate con dosi a mRNA. È uno degli studi più importanti realizzati finora che mette in relazione vaccini, sintomi e risonanze magnetiche cardiache.
Lo studio riporta testualmente: “I tassi di segnalazione più elevati sono stati tra i maschi tra i 18 e i 24 anni. Il rapporto tra i sessi era di 2 femmine su 29 maschi. Nella maggior parte dei pazienti, l’insorgenza dei sintomi è iniziata nei primi giorni dopo la vaccinazione con corrispondenti anomalie nei biomarcatori e prima verifica all’elettrocardiogramma. La risonanza magnetica cardiaca ha confermato alterazioni miocardiche e pericardiche acute con la presenza di edema dimostrata con mappatura dei tessuti”.
Le conclusioni della pubblicazione di Andrew Crean, dimostrano una stretta associazione temporale tra il vaccino mRNA e il successivo sviluppo dei sintomi in un lasso di tempo relativamente breve.
L’incidenza di malattie cardiache dopo il vaccino mRNA rimane un punto fondamentale nella valutazione rischi/benefici per classi d’età, lo studio canadese aggiunge dettagli che finora non erano stati così ben indagati e che purtroppo l’Italia ancora tende a nescondere.
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