Il commissario all’emergenza Covid Figliuolo ha più volte detto che si devono iniziare a vaccinare tutti i ragazzi dai 12 anni in su. Il vaccino, quindi, secondo Figliuolo e secondo il CTS, dovrebbe essere fatto anche ai ragazzini.
Tutto questo nonostante la comunità scientifica manifesta certa cautela nei confronti delle somministrazioni ai più piccoli e nonostante l’inventore della tecnologia a mRNA messaggero usata nei vaccini da Pfizer e Moderna abbia direttamente sconsigliato la somministrazione su quella fascia d’età perché i rischi superano i benefici.
Anche l’AIFA come vediamop in foto nel rapporto sesto evidenzia con l’istogramma le fasce d’età e l’apice del rischio

Il via libera arrivato a fine maggio dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) e dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) anche per la fascia d’età 12-15 anni con il vaccino Pfizer lascia di molto perplessi. Sostanzialmente si sta procedendo con queste vaccinazioni sui più giovani come in un’assenza quasi totale di dati a supporto della tesi pro vax. Anzi, i dati che ci sono dicono il contrario, sono certi e conclamati da AIFA stessa.

I dati dalle foto e disponibili anche sul sito AIFA dimostrano come la mortalità tra i minorenni sani è pressoché inesistente. Viceversa, il rischio di eventi avversi a seguito di un vaccino è molto alta. In sostanza, vaccinando i giovani li esponiamo a quelli che anche gli stessi scienziati definiscono “rischi non necessari”. Il Covid ha una letalità molto bassa tra i più giovani, infatti quelli che sono morti, sono morti a causa del vaccino come per esempio la studentessa 18enne Camilla Canepa e il giovane pallavolista Davide Bristot

Secondo i dati AIFA e Lab24 che abbiamo qui riportato, è facile dedurre che in assenza di patologie pregresse negli under 40 la letalità è statisticamente zero. Mentre le reazioni avverse causate dal vaccino, sono più frequenti in questa fascia d’età che in altre.
In buona sostanza è facile intuire che il Governo Draghi, l’On. Speranza e il Generale Figliuolo voglio imporre il vaccino anche ai più giovani non per ragioni scientifiche come vogliono farci credere, ma politiche, alimentando il business e gli interessi di Big Pharma. Claudio Greggio direttore ADM commenta: “Chiaro dunque che restrizioni e obbligo green pass, lo capirebbe pure un analfabeta alimentano un interesse politico e non sanitario”.
Intanto da fonti giornalistiche si evince che il Generale Figliulo ha chiesto alle regioni, nomi e cognomi dei non vaccinati, cosa avrà in mente? siamo sempre più del parere che per una emergenza sanitaria sia necessario interpellare la medicina e non l’esercito e la politica ecco perchè a distanza di oltre un anno e con i dati su espressi chiaramente, ci vengono molte domande.
Non si esclude che il governo voglia arrivare all’obbligo vaccinale e imporre un trattamento sanitario obbligatorio a chi si rifiuta. Sempre più necessaria la scesa in piazza del popolo contro questo potere che lede la dignità umana per interesse economico.
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