Sono sei i medici indagati per omicidio e responsabilità colposa in ambito sanitario nell’inchiesta aperta dalla procura di Padova sulla morte di Andrea Naliato un 40enne padovano avvenuta per emorragia cerebrale il 4 novembre scorso. L’indagine è stata aperta in seguito all’esposto presentato dai familiari.
Tre volte il quarantenne di Arre, era stato dimesso dal pronto soccorso. Sono indagati sei medici. Le ipotesi di reato sono omicidio colposo e responsabilità sanitaria.
L’uomo inizialmente aveva preso una tachipirina, pensando che quella forte emicrania fosse legata ad un colpo di freddo o ai primi sintomi di influenza, ma senza effetto.
Appena arrivato ad Arre, nella propria abitazione, ha deciso di farsi accompagnare in guardia medica, dove gli è stata prescritta una normale terapia farmacologica per la pressione alta. Il 28 ottobre l’uomo si presenta al pronto soccorso di schiavonia visto che la situazione non migliorava. Sottoposto ad una prima TAC è stato dimesso con una cura farmacologica.
Il 31 ottobre si è presentato la seconda volta in pronto soccorso, sottoposto ad una nuova TAC successivamente ancora dimesso. Due giorni dopo perde conoscenza mentre è a casa, ricoverato d’urgenza all’ospedale di Monselice. Qui gli viene riscontrata un’emorragia cerebrale. Viene trasferito all’ospedale di Padova, dove il 4 novembre ne viene dichiarata la morte cerebrale.
Ora spetterà agli inquirenti e agli esperti nominati dalla procura di Padova stabilire se Andrea Nataliato poteva essere salvato, magari trattenendolo al pronto soccorso e sottoponendolo ad esami più approfonditi.
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