Riportiamo di seguito la testimonianza di Elena, una giovane ragazza di 24 anni a cui è stata imposta la vaccinazione per poter lavorare e che ora a seguito delle reazioni avverse, si ritrova abbandonata dalle istituzioni. Questa storia ci arriva dall’associazione Danni Collaterali.

La storia di Elena

“Mi presento,
Mi chiamo Elena Repetto, ho 24 anni,
Convivo con il mio ragazzo e lavoro come barista.
Due mesi fa mi sono trovata, come tutti, davanti alla fatidica ‘scelta’: tampone o vaccino??
Ho voluto mettere la parola “scelta” tra virgolette perché personalmente una scelta non mi si poneva…
Purtroppo il mio compagno ha perso il lavoro quest’estate e con un solo stipendio avendo affitto e bollette da pagare aggiungere anche la spesa dei tamponi per poter continuare a lavorare era fuori questione.

Ho pensato di fare la scelta più logica…quella più consigliata. Quando il 23 settembre a lavoro mi é stato comunicato che era giunto il momento del famoso green pass non ci ho pensato due volte e sono corsa al centro vaccinale più vicino.

Oltre ai classici sintomi post vaccino sembrava andasse tutto bene, per cui ho continuato la mia vita regolarmente. I primi problemi sono usciti fuori con la seconda dose il 21 ottobre. Questa volta i normali sintomi li avevo davvero più forti…ho avuto febbre alta, dolori muscolari e tosse fino al vomito.

Dopo 3 giorni la febbre é passata allora ho pensato di tornare a lavorare anche se continuavo ad avere la tosse e sentirmi sempre debole e stanca.


Il 5 novembre mentre stavo seguendo un corso per il lavoro improvvisamente ho incominciato a tossire talmente tanto da non riuscire a respirare e sentivo un dolore e un peso al petto che non posso spiegare…mi hanno portata in ambulanza in pronto soccorso continuando a ripetermi che era solo un attacco di panico e che dovevo cercare di respirare…io cercavo di spiegare che non era così ma non riuscivo a respirare…

Arrivata in ospedale però quando ho detto di aver fatto la seconda dose di vaccino due settimane prima, la situazione é cambiata, nel giro di un’ ora mi avevano già fatto un elettrocardiogramma e un ecografia al cuore… da li il referto pericardite.
Sono passate tre settimane da quel giorno, due settimane le ho passate a letto senza avere le forze di riuscire a muovermi…poi ho deciso di reagire e piano piano sono riuscita a muovermi dentro casa.

Ieri per la prima volta sono uscita di casa per poter fare un’ ecografia di controllo e per la prima volta dopo settimane ho potuto fare una passeggiata sul lungo mare ma quello che facevo prima con leggerezza, come una passeggiata, ora mi stanca e mi fa sentire questo peso al petto…spero solo di poter tornare al mio lavoro e alla mia quotidianità il prima possibile.
Mai avrei pensato di sentirmi così a 24 anni… Elena Repetto”.

A prescindere dall’efficacia o meno, non stimao infatti parlado di efficacia, ma di obbligo, questa ragazza ha scelto di vaccinarsi perchè di fatto le è stato imposto, l’imposizione si chiama green-pass sul posto di lavoro.

Abbandonarla oggi in condizioni per cui non può lavorare, senza che le sia riconosciuto alcun indennizzo, questa testimonianza ribalta la versione ufficiale dei fanatici del vaccino.

Chi non si vaccina è un disertore… e, chi si vaccina e viene abbandonato. Allora cos’è coloi che ha dato l’ordine per mezzo di uno strumento subdolo e del tutto inutile ai fini sanitari?? Un criminale che merita il carcere!!!

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