Mamma 32enne si presenta con il compagno al pronto soccorso per dolori alla pancia, probabilmente legati allo stato della gravidanza ormai vicina.

Visitata la donna, il medico del pronto soccorso la dimette con una prescrzione di un farmaco per la cistite, nel parcheggio però la donna sviene, immediatamente soccorsa, il medico capisce che qualcosa non va e decide di iniziare le fasi del parto in pronto soccorso e successivamente trasferire la donna in ostetricia.

Consultata telefonicamente l’ostetrica, il medico del pronto soccorso induce la donna ancora incoscente al parto. Durante il travaglio la donna ha perso molto sangue e per questo motivo è deceduta.

Il medico del pronto soccorso in questo caso non ha una preparazione specifica in ostetricia, l’ostetrica unica disponibile in reparto era già al terzo turno consecutivo e non sarebbe mai arrivata in tempo. Al pronto soccorso erano disponibili solo due medici e insieme hanno collaborato per cercare di salvare la vita alla 32enne purtroppo invano.

I tagli al personale sanitario legati alla vaccinazione Covid, stanno facendo le prime vittime, Simona, questo il nome della 32enne sebbene soccorsa e l’intervento sia stato tempestivo, non ce l’ha fatta, solo due i medici al pronto soccorso di un ospedale e un unica ostetrica. Se così fosse, secondo le prime ipotesi, le responsabilità dell’ospedale sarebbero evidenti.

Ora spetta ai medici dell’Associazione Diritti del Malato, capire cosa sia veramente successo in quella sala operatoria.

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